#5 - Best practices aperte
Oggi parliamo (ancora!) di rapporti tra IA e scienza aperta, di cinque "best practices" e dell'uso della ricerca aperta per difendere il valore sociale della scienza
[Eventi]
Scienza aperta e IA: un appuntamento UNESCO
Il legame tra intelligenza artificiale (IA) e scienza aperta è una risorsa per massimizzare il potenziale della ricerca scientifica (ne abbiamo parlato qui). L'evento Navigating the Intersection of Open Science and AI: Exploring Opportunities and Challenges in the Era of Artificial Intelligence organizzato per il 6 giugno 2024 presso la sede UNESCO di Parigi, ha come fine l’esplorazione di questo interscambio. L’adozione di un modello aperto può infatti orientare l’IA agli “open science principles”, così da assicurare “replicability, credibility, equity and trustworthiness”, superare la natura di “black-box” di alcune piattaforme e contenere il predominio delle aziende private nella distribuzione monopolistica delle più avanzate tecnologie. Scopo dell’evento è dunque invitare a riflettere sugli aspetti politici, economici e sui vantaggi scientifici derivanti dalla interazione tra scienza aperta e IA.
Organizzato congiuntamente dall'UNESCO e dalla Royal Society, l'evento, pur penalizzato dalla scelta di non permettere una partecipazione online, testimonia quantomeno la nuova attenzione che le istituzioni sovranazionali dedicano oggi alla necessità di una riflessione sull’uso della IA e sulla utilità, a tal fine, delle competenze derivanti dall’approccio open.
[News]
Cinque Champions of Open Science
Il sistema delle Challenge governative americane è un'iniziativa promossa dalla Casa Bianca e altre agenzie federali per stimolare l'innovazione attraverso competizioni aperte. Una di queste è la Year of Open Science Recognition Challenge, che fa parte di un ampio sforzo per promuovere la scienza aperta e accessibile a tutti. Nel 2023, l'Office of Science & Technology Policy (OSTP) ha designato l'anno come Year of Open Science, invitando innovatrici e innovatori a condividere storie di progresso nella scienza aperta.
A marzo, l’OSTP e i suoi partner federali hanno selezionato cinque progetti come Champions of Open Science per il loro lavoro nel promuovere la scienza aperta e affrontare problemi complessi. Tra i progetti vincitori ci sono:
ELOKA - Il progetto ha come obiettivo una più ampia condivisione delle informazioni relative alle culture artiche, per favorire una più significativa autodeterminazione dei popoli indigeni.
PCDC - PCDC è la più grande piattaforma internazionale di condivisione dei dati per il cancro pediatrico, al fine di migliorare la diagnosi e il trattamento dei bambini affetti da questa malattia rara.
FoodMASTER - Una iniziativa che utilizza materiali curricolari aperti per l'educazione STEM attraverso l'alimentazione. Il progetto mira a rendere la scienza e la matematica più accessibili alle studentesse e agli studenti delle comunità rurali.
Project Jupyter - Una piattaforma di creazione e condivisione di documenti scientifici.
Il quinto progetto premiato è Zooniverse, che si presenta come la più grande piattaforma online di ricerca partecipativa. Su Zooniverse ogni utente, senza necessità di una formazione specifica, può contribuire a progetti di ricerca accademica, studiando oggetti come galassie lontane, documenti storici o video di animali. I progetti spaziano in diverse discipline, dalle scienze naturali alle discipline umanistiche, e prevedono la collaborazione tra volontarie e volontari e chi fa ricerca per sfruttare l'abilità umana nel riconoscimento di pattern, spesso superiore a quella dei computer. Grazie ai contributi collettivi, i progetti Zooniverse producono dati spesso pubblicati in riviste scientifiche (accompagnate da dataset open-source) e discusse sui vari forum integrati.
Dal 2007, Zooniverse ha coinvolto oltre 2,7 milioni di persone in progetti di ricerca basati su dati aperti, promuovendo la collaborazione tra chi fa scienza, cittadine e cittadini, come evidenzia Lindsay House, ricercatrice del progetto Dark Energy Explorers. Tra i progetti ospitati da Zooniverse in collaborazione con la NASA ci sono Cloudspotting on Mars e Dark Energy Explorers.
[News]
A difesa della scienza
Un recente studio condotto dal Centro Tedesco per la Ricerca sull'Istruzione Superiore e gli Studi Scientifici (DZHW) in collaborazione con il consorzio del progetto KAPAZ ha rivelato una realtà preoccupante: campagne populiste, discorsi d'odio e persino minacce di morte stanno colpendo chi fa ricerca in Germania. Durante la pandemia di COVID-19, questi attacchi hanno portato alcune persone che si occupano di scienza per professione a ritirarsi dalla comunicazione pubblica.
L’indagine, che ha coinvolto 2.600 soggetti impegnati nella ricerca, evidenzia come l'ostilità non sia solo un fenomeno esterno, ma coinvolga anche comportamenti denigratori all'interno della comunità scientifica stessa, come afferma Clemens Blümel, che ha guidato lo studio: “The attacks are not always external; there is also hostility and derogatory behaviour within the scientific community”.
Questi dati mostrano con chiarezza come le tensioni tra società e scienza siano esponenzialmente aumentate in questi anni, specialmente quando i risultati scientifici influenzano decisioni politiche controverse, per le quali il pubblico non fa distinzione tra forze di governo e mondo della ricerca, come osserva ancora Blümel: “Anger over these political decisions or the feeling of limited personal agency can result in attacks against researchers”. L’approccio aperto emerge da queste analisi come elemento di ‘difesa’ della ricerca stessa e di chi la porta avanti perché la connessione trasparente tra gruppi di lavoro impedisce le accuse di parzialità e interesse e mostra la natura condivisa dei risultati.
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