#6 - Patrimonio culturale in cloud ed editoria aperta
Oggi parliamo di patrimonio culturale, di monitoraggio dell'Open Science e di un webinar gratuito sulle politiche editoriali open
[News]
Un cloud europeo per il patrimonio culturale
Sulle pagine del CNRS francese è recentemente apparsa un'intervista a Xavier Rodier, coordinatore del progetto europeo ECHOES (A European Collaborative Cloud for Cultural Heritage), che mira a creare un cloud collaborativo per i professionisti del patrimonio culturale tangibile e intangibile. Con un finanziamento di 25 milioni di euro per cinque anni, ECHOES si propone di digitalizzare e condividere le informazioni sul patrimonio culturale europeo, evitando la perdita dei diritti di proprietà e facilitando la cooperazione tra i vari stakeholder.
Durante l'intervista, Rodier spiega che il cloud è destinato a chi lavora nel settore culturale (a chi, dunque, si occupa per esempio di curatela, restauro, museologia, archivistica, archeologia, storia, antropologia o altre discipline simili). L'obiettivo è creare un ambiente digitale per la condivisione e lo scambio di dati, promuovendo la creazione di "beni comuni digitali" e supportando la trasformazione digitale delle istituzioni culturali.
Rodier sottolinea che ECHOES si basa su un consorzio di 51 partner europei provenienti dai settori del patrimonio culturale, delle scienze umane e sociali e dell'IT. Il progetto mira a creare un'infrastruttura distribuita, promuovere la creazione di gemelli digitali degli oggetti del patrimonio e coinvolgere le comunità del patrimonio nello sviluppo del cloud.
Nell'intervista, Rodier evidenzia l'importanza di incoraggiare le comunità a rispondere ad altre call europee per progetti sul patrimonio culturale, al fine di contribuire al successo a lungo termine di ECHOES. Il coordinatore del progetto ritiene che ECHOES rappresenti un'importante opportunità per la ricerca nelle scienze umane e sociali a livello europeo e per migliorare le procedure di conservazione, restauro e conoscenza del patrimonio tangibile e intangibile.
[News]
Il monitoraggio UNESCO sulla Open Science
Nel contesto degli sforzi in corso per promuovere il monitoraggio della Scienza Aperta, in linea con la Raccomandazione sulla Scienza Aperta del 2021, l'UNESCO ha lanciato una consultazione globale sulla bozza dei Principi per il monitoraggio della Scienza Aperta.
La scadenza per l'invio dei contributi è fissata al 30 novembre 2024. L'obiettivo è quello di facilitare un ampio coinvolgimento e garantire che diverse prospettive siano incorporate in una visione globale per un quadro di monitoraggio della Scienza Aperta. La bozza dei Principi si basa su iniziative esistenti e in corso per il monitoraggio della Scienza Aperta a livello nazionale, regionale e globale. In particolare, le riflessioni sui Principi - anche alla luce dell’Open Science Outlook pubblicato nel 2023 - sono state avviate durante il workshop internazionale Building an Open Science Monitoring Framework with Open Technologies e portate avanti attraverso la recente Open Science Monitoring Initiative, guidata dal Ministero francese dell'Istruzione Superiore e della Ricerca, dall'Université de Lorraine e dall'Inria, a cui si è unita l'UNESCO.
I contributi possono essere inviati sotto forma di commenti e/o proposte di modifiche all'indirizzo email osmi@unesco.org.
[Evento]
Un webinar sulle risorse per l’editoria open
SHERPA/RoMEO è una guida internazionale che raccoglie le politiche editoriali in merito all'archiviazione ad accesso aperto delle pubblicazioni scientifiche, con particolare attenzione per la pratica dell'auto-archiviazione dei lavori da parte di chi fa ricerca. La banca dati, che copre attualmente oltre 2000 case editrici, è consultabile attraverso il sito web del progetto. È possibile cercare una casa editrice per nome o sfogliare l'elenco completo. Per ciascuna casa editrice vengono fornite informazioni dettagliate sulle politiche di copyright e di auto-archiviazione, con link alle pagine pertinenti sul sito della casa editrice stessa.
SHERPA/RoMEO classifica le politiche delle case editrici usando un semplice schema a colori: verde, blu, giallo e bianco. Questi colori indicano in modo intuitivo il livello di apertura delle politiche, dal più permissivo (verde) al più restrittivo (bianco).
Il Centro di Ateneo per le Biblioteche dell'Università di Padova organizza, per il 20 giugno, un webinar gratuito nel quale verrà illustrato il funzionamento dello strumento. La partecipazione è gratuita tramite iscrizione.
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